"Osserva lavoro Milano": giovani al lavoro!

Sapevi che le persone utilizzano solo il 30% delle loro capacità sul luogo di lavoro?
Dietro questa percentuale ci sono molteplici cause, ma una spiegazione può risiedere nell’introduzione tardiva dei giovani negli spazi professionali: se ci fosse la possibilità di sperimentare prima, probabilmente si apprenderebbero più rapidamente le specificità dei singoli task e si svilupperebbero le abilità necessarie per gestirli al meglio, con l’esito di una maggior sensazione di padronanza di sé e delle sfide. 

Giovani e apprendimento sul campo: Adecco, "CEO for One Month"

Avevamo già approfondito l'argomento quando abbiamo curato la Videostrategy per il contest di The Adecco Group "CEO for One Month". Il progetto coinvolgeva 12 000 ragazzi e ragazze provenienti da 46 paesi, pronti a sfidarsi in varie prove, da test psicometrici a colloqui e videointerviste, da business game online fino a un Virtual Assessment di gruppo, con l'obiettivo di vincere e affiancare il CEO del gruppo Andrea Malacrida in tutte le attività quotidiane. In quell'occasione ci siamo resi conto di quanto, se ne hanno la possibiltià, i giovani talenti abbiano voglia di osservare da vicino il mondo del lavoro, mettendo alla prova le Hard Skills, le competenze tecniche, e le Soft Skills, cioè le caratteristiche trasversali legate alla personalità dei singoli. Questo risulta tanto più importante se consideriamo che gli HR manager stimano che “nel 2050 sarà indispensabile saper padroneggiare soprattutto problem solving, time management, oltre ad intelligenza emotiva e leadership”. 

Osserva Lavoro Milano: il primo progetto di job shadowing per incentivare i giovani talenti

Per queste ragioni siamo più che felici di aver aderito, grazie a The Story Group - Nati per raccontarti di cui facciamo parte, a "Osserva lavoro Milano", il primo progetto di job shadowing ideato all’interno di un’Amministrazione Pubblica e promosso dall'assessora alle Politiche del Lavoro e Sviluppo Economico Alessia Cappello. 200 ragazzi e ragazze milanesi tra i 18 e i 25 anni hanno avuto la possibilità di iniziare a lavorare in sinergia con aziende, imprese, studi professionali, enti e istituzioni. Al progetto hanno aderito 70 tra imprese e aziende dell’editoria e del design, dell’accoglienza, del turismo o dell’It, solo per citarne alcuni.

Noi di Social Content Factory abbiamo accolto giovedì scorso la prima ospite, Margherita Manganelli, studentessa in Scienze Psicosociali della Comunicazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Dopo una giornata nella nostra agenzia di Videostrategy, ha così commentato: “Avevo davvero voglia di vivere in prima persona un’agenzia di comunicazione. Ho avuto modo di osservare come avviene la suddivisione dei compiti e dei ruoli, spesso ibridi e trasversali, e ho osservato come lavorano i creativi e i responsabili in post-produzione. Quello che mi ha colpito più di tutto è stata la rapidità necessaria nel cambio di prospettiva: si passa da un progetto all’altro, con tematiche spesso diversissime tra loro. Bisogna sapersi adeguare a questa velocità”.

• “La flessibilità è sicuramente molto importante in questo lavoro. Pensi che favorisca anche la creatività?”

“Assolutamente sì: vivere ogni giorno con questa rapidità sviluppa la curiosità, e di conseguenza si impara che se essere creativi è già bello in sé, veder crescere e cambiare la propria creatività in un ambiente fortemente dinamico è ancor più un valore aggiunto”.

• “Avevi già fatto altre esperienze simili a questa?”

“Una simile ma non uguale: nel precedente stage curriculare di tre mesi per una Start up HR tech, svolto un po’ in smart e un po’ in presenza, ho imparato molto. Ma qui ho avuto la possibilità di fare domande liberamente, senza timore del giudizio, trovando dall’altra parte grande disponibilità all’ascolto. Torno a casa ripensando alle tante informazioni apprese, e non vedo l’ora di tornare la prossima volta con occhi diversi!”

Articolo a cura di Isabella Garanzini, Group Head of Storytelling presso The Story Group