Loading...

Video digitali: dialogo aperto con la Gen Z


Il 60% degli utenti su TikTok ha meno di 24 anni, l’85% di giovani tra i 13 e i 24 usa quotidianamente YouTube, più del 70% interagisce su Instagram attraverso i Reels. La Gen Z è cresciuta con i video digitali, e non è difficile comprendere perché continui a restarvi fedele: l’accessibilità e l’immediatezza dei prodotti, la rapidità di consumo, l'aspetto accattivante dei contenuti e la capacità di apprendere o trasmettere informazioni complesse in modo semplice hanno reso il video un importante alleato, per il divertimento e per il reperimento e la divulgazione di informazioni.

Che sia per guardare Tutorial e DIY (Do It Yourself) o video musicali, clip comiche e di intrattenimento o contenuti educativi e informativi, il 54% passa almeno quattro ore al giorno sui social media, il 38% anche di più. E’ curioso, guardando i dati di un sondaggio Ipsos, notare come più dei due terzi usi YouTube per guardare contenuti che aiutino a rilassarsi, e il 90% opti per video comfort con live streaming dalla natura, lunghi anche 10 ore.

Dialogo con la Gen Z

Ma andando oltre i dati, abbiamo chiesto a Pietro Marinoni, studente di Scienze della Comunicazione presso l’Università degli Studi dell’Insubria che abbiamo ospitato in agenzia per il progetto di Job Shadowing Osserva Lavoro Milano, cosa pensi del legame tra Video e GenZ:

“Alle volte è un po’ uno stereotipo, quel disinteresse di cui tanto si parla riferendosi alla Gen Z. Noi abbiamo intenzione e voglia di appassionarci al presente, con tutti gli stimoli che può offrire. Penso che il video sia un importante mezzo d'espressione, alle volte anche più efficace di contenuti in forma scritta. Fermo restando che io leggo molto, ho l'impressione che il video sia più di impatto. Tendo a ragionare per immagini, e mi rendo conto che il video ti arriva in maniera forte, perché il movimento genera un riscontro quasi istantaneo in termini di emozioni, e produce istantanee che restano in memoria.

Lavorando coi video so quanto c'è dietro ogni singola sequenza, e trovo che il linguaggio delle immagini sia un mezzo di espressione vincente, non solo per i giovani".

Cos'è per te il linguaggio video?

Per me il video è un mezzo di espressione della realtà, non a caso mi piace molto il Neorealismo. Amo l'Arte in ogni sua forma, sono cresciuto appassionandomi al cinema. Dà allo spettatore la possibilità di esprimere le proprie emozioni, e fa venir voglia di trovare o inventare il proprio ruolo".

 

online-6698352_1920

 

La passione per il cinema ha influenzato il tuo percorso professionale?

"Io sto conseguendo la laurea triennale, quindi devo capire come posizionarmi, quale ruolo avere in uno scenario lavorativo futuro. Per ora ho partecipato a una decina di set, ho lavorato a progetti indipendenti di amici, autofinanziati tramite crowdfunding, oltre ad aver avuto la possibilità di relazionarmi con case di produzioni professionali grazie al tirocinio. Ho fatto l’assistente di produzione e il segretario di edizione, ma vorrei sviluppare qualcosa di mio come regista. Esperienze come Osserva Lavoro mi stanno aiutando a comprendere chi essere e cosa diventare. E' stato bellissimo assistere a una giornata lavorativa comune, vedere i commenti agli script e osservare un montaggio, la revisione dei video e la distribuzione del video. Ero sereno anche perché non ero giudicato, ero uno spettatore, a differenza di quanto avviene negli stage. Non avevo l’obbligo di performare, potevo anche solo osservare, e fare quante più domande possibile”.

Stai lavorando a dei progetti?

“Al momento sto collaborando a un podcast sulla salute mentale. Si chiama POVCast - Il nostro punto di svista, ed è stato ideato con l'Istituto di Analisi dei Codici Affettivi Il Minotauro, e l'unicità sta nel fatto che c’è un’impronta psicologica molto forte, raccontata attraverso le voci di noi giovani. Abbiamo tutti voglia di rappresentare la realtà, creando liaison tra diverse competenze per rafforzare dei concetti di grande rilievo. Magari in futuro potrebbe uscirne anche un video per arrivare ad ancora più persone, chissà!".

 

 

Fonti:

DataReportal – Global Digital Insights) (DataReportal – Global Digital Insights)

Search Engine Journal

Later

 

Articolo a cura di Isabella Garanzini, Group Head of Storytelling presso The Story Group